Tommasina Squadrito

Abitaretra

CALL FOR CONTRIBUTIONS

gentile michel,
come ti dicevo quest' anno collaboro alla redazione del progetto "Abitare tra" di cui ti allego il link di riferimento per la call of contribution che vorrei proporre.
Il riferimneto è ad artisti, architetti, studenti d'accademia o d'architettura che vivono il tema o vogliono confrontarsi con esso.
troverai un tragico schizzo che è piaciuto a fabio e ch eper me era appena una bozza, però un po' guardandolo con i suoi occhi ( non troppo!), un po' ricordandomi l 'alberello di " Sacrificio " di Andrej, penso che forse c' è qualcosa.
questo progetto mi appassiona,credo che interpelli delle istanze fondamnetali dello stare, del fare ___ abito le linee, il punto , il luogo , se lo abito , lo trasformo, per il mio senso ti allego l' intervento alla presentazione di gennaio, in questo momento non cos' altro, ciao!!!
tommasina s.

Nel corso dei mesi, da quando ho cominciato a pensare al tema di quest' osservatorio, il senso della mia adesione a questo progetto è stato un affondo, come se sopratutto camminando, parlando, facendo le azioni più quotidiane potessi fondare un "fra", un "in mezzo" che chiama, che forma e formiamo, che si apre con nostalgia e speranza.
Abitare "in mezzo", "fra" persone, cose, tensioni, come stare con intensità, cosalità, concretezza nel concetto che viene espresso : dentrofuori, lontanovicino, essendo noi stessi spazio.
Questo stare è proprio il nostro farci spazio allo spazio, luogo al luogo.
In questo abitare " fra ", "in mezzo ", quello che viene in rilievo è, quasi un paradosso, lo sfondo.
Questo stare "in mezzo" agli altri, ai nostri simili e dissimili, alle cose, ai luoghi, agli animali, ci dà la consapevolezza cellulare dell' importanza, della valorizzazione dello sfondo ed è un capovolgimneto rispetto alla rilevanza del segno o della forma a cui siamo abituati.
E' importante la terra con la sua massa - c' è -, sono importanti i movimneti delle acque, l' intensità del fuoco, la fisicità delle nostre relazioni - perché ci sono -, il fare, l' agire quotidiano, il ritmo che scaturisce dai movimneti ad esempio delle nostre azioni per la cura della casa o di un luogo delimitato, scansione del rifare i letti, preparare la tavola, lavare i piatti, pulizia e organizzazione degli ambienti.
Tutte azioni della casa, performance che hanno spesso la valenza sacrale dei riti.
Conversare, fermarsi, sognare.
Questa consapevolezza del radicamento del "fra", dell ' "in mezzo" è come lavare le idee, gli atti nel fiume, dato che, abituati a spostare oggetti, confini ci viene difficile spostare, lavare idee, particelle eppure, anche queste nel loro concepto, sono concrete.
"Fra-in mezzo" come materia-matrice, espressione e divenire, come primo punto creato, che è, secondo la tradizione della Kabala, Hohmah-Sapienza che si allarga, diventa Chora, ricettacolo, alveo e impronta di ciò che nasce.
Abitare anche le linee, i punti, i colori di quello che facciamo, abitare la materia con cui si lavora e gli schermi, la vita delle cose non ci costringe così.
"Tra " è pre-posizione, particella, pre-figurazione di nome e verbo, della loro interazione.
Fra due persone o più è importante la forma, certo, ma ogni volta mi attira lo spazio che si crea fra di loro, la distanza che si crea quando parliamo, ci tocchiamo o altro, se nell 'abbraccio c'è vuoto o no, se quando siamo seduti la posizione è interna o esterna, quale densità manifestiamo, percepiamo, se il disegno in vuoto è vero, come antimateria, buco nero o nostra vacuità.
Eppure " abitare tra" è anche spaesamneto, sentirsi in esilio nella città e nel tempo in cui si è nati o si vive ed è una condizione-fondamneto.
Ora questo " tra " è proprio quello che vorrei salvare in un ' ideale arca per fondare un nuovo spazio, città, terra, vorrei salvare quello che non si vede e mettere tutti i bambini e chi non ha-è spazio, mettere in un' arca tutti i vuoti dell ' umanità.
Mettere l' in mezzo " che si forma tra gli esseri umani quando parlano, mangiano, camminano, dialogano, ricordano.
Forse faremmo il genoard.
Questo " fra ", "in mezzo" è la chora-culla di ciò che diventa casa stanza oggetto movimento e qui a Palermo, nella zona attorno alla Cuba in corso Calatafimi, c'è il luogo dell' antico genoard, il bel giardino ridente.
Da questi luoghi assoluti e frementi ha origine qualcosa che sentiamo come arte.

 

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Tre fratelli, 1999

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dic 1998

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dic 1998


Alcune pagine tratte dal libro " Scrivere il silenzio " di Carlo Sini stampato tutto così.Il suo assunto è che " su ciò di cui non si può parlare, bisogna scrivere " che implica una specie di neokantismo derivato da questo tipo di commento del " Tractatus " di Wittgenstein, filosofo austriaco, che il libro illustra. Ho alcune riserve a proposito perché un‘etica non presuppone necessariamente un dovere e, in questo caso, non siamo in ambito giuridico (caso mai).

" Scrivere il silenzio "

di Carlo Sini