Castelgandolfo 10 settembre 2004

Vocazione artistica: talento per l'unità

Messaggio per il Convegno dei giovani artisti

Carissimi giovani artisti,

eccovi di nuovo insieme, per il terzo anno consecutivo al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, per approfondire un altro importante aspetto della vostra vocazione artistica, vissuta alla luce del nostro Ideale. Essa è un talento che Dio vi ha dato perché lo mettiate a servizio dell'unità, un talento per l'unità.

E' da alcuni anni che nel nostro Movimento vediamo sbocciare con gioia e meraviglia vere nuove vocazioni. Sono vocazioni moderne, laiche, civili, cioè di persone che possiedono una certa competenza in un ambito della vita umana (come medici, ingegneri, architetti, artisti, ecc.) e che sentono di voler arrivare alla perfezione con le mani in pasta nelle cose del mondo.
E' il trionfo della laicità dopo il Concilio Vaticano II, il trionfo di Maria. I politici, ad esempio, o gli imprenditori che attuano questa loro vocazione, dimostrano che ci si può fare santi non "nonostante la politica e l'economia", ma proprio "per mezzo di esse", servendosi degli impegni che richiedono, delle croci che procurano.
Così è stato per il nostro Foco, il cui processo di beatificazione recentemente iniziato, sta mettendo in luce come egli abbia vissuto non solo le virtù religiose ma anche quelle civili.
Così deve essere per voi nei vari campi del mondo dell'arte in cui il Signore, se sarà sua volontà, vi chiama a operare.

Oggi si ripete spesso la famosa frase di Dostoevskij: "La bellezza salverà il mondo" e si capisce subito come essa sia molto importante e come la bellezza può dare un contributo decisivo al mondo unito.
Nel nostro tempo, infatti, segnato da un relativismo dilagante e dall'immoralità più assurda è difficile convincere presentando subito il vero e il bene. Si rischia, infatti, di essere rapidamente tacciato di presunzione e di arretratezza.


Se invece si presenta il bello, si suscita l'adesione e si riscontra successo. Non per niente le televisioni e i rotocalchi cercano di mostrare il bello e se ne impadroniscono. Noi invece vogliamo rivendicare a Dio la bellezza e, se essa conquista il mondo, dobbiamo presentarla.
Ma qual è la vera bellezza? E' Dio. Dio non è soltanto buono, e cioè il Bene, e vero, la Verità, è anche il Bello. E una bellezza che volesse presentarsi da sola, senza contenere dentro di sé il buono e il vero, non sarebbe vera bellezza.
Dobbiamo offrire al mondo la vera bellezza. E' una vocazione che abbiamo avvertito sin dall'inizio del nostro Movimento e che tra pochi mesi sarà premiata e riconosciuta anche con un dottorato honoris causa in arte dell'Università Cattolica di Maracaibo in Venezuela.

Il nostro carisma ha sempre avuto molto a che fare con la bellezza perché l'unità è armonia.
Lo dicevo già in una lettera del 1947, quando si sperimentava per le prime volte la presenza di Gesù in mezzo a noi: "Oh! L'unità, l'unità! Che divina bellezza! Non abbiamo parole umane per dire che cosa sia! E' Gesù!"
E' innanzitutto con la nostra unità, col nostro amore reciproco, che è un piccolo riflesso della vita trinitaria vissuta tra gli uomini, che testimoniamo la bellezza di Dio che è Amore.
Ma non basta. Essa si deve riflettere anche su tutto ciò che riveste e ospita il popolo che siamo: i nostri vestiti, le nostre case, i nostri centri, le nostre cittadelle.
Non vi è unità senza bellezza e non vi sarà mondo unito senza armonia tra singoli e popoli.
E alla sua edificazione contribuiscono le opere dei nostri artisti.

Anche riguardo all'arte propriamente detta abbiamo avuto delle idee molto chiare sin dall'inizio del Movimento. In un'altra lettera degli anni quaranta, scrivevo ad una mia compagna:
"Per me ogni filosofo ha detto delle verità. È innegabile e di qui la mia simpatia per tutti quelli che hanno trovato qualche raggio di luce.
Verità che sono verità ma non nella Verità che è Cristo, per cui, non passando 'per la porta' - in un domani (il domani del disinganno) - cadranno come illusioni.
Identica cosa penso dell'amore. Quell'amicizia umana che passa fra due persone, è amore. Ma se non è amore dell'Amore (per l'Amore), domani sarà un idolo e s'infrangerà.
Identica cosa penso dell'Arte. Ogni artista ha dell'Arte e ogni arte è nata dal Creatore, anche se l'artista non lo riconosce.
Ma l'arte che sarà stata per Dio rimarrà a gloria di Dio. Quella che non sarà stata per Dio cadrà come una vanità. (…)
Come l'arte, così la scienza, la politica, l'economia, lo sport, ecc… non sono la Religione. Perché la Religione è lo Spirito di Dio che deve tutto informare. Ma tutte queste, e quelle non nominate, assumono valore e acquistano il timbro dell'immortalità se sono: per Dio - in Dio - con Dio".

Carissimi giovani artisti,
mettete dunque i vostri talenti a servizio di Dio e del suo disegno di bellezza sull'umanità: l'unità. Mettete soprattutto Lui al primo posto nella vostra vita. Non potete fare niente di meglio e di più bello!
So che qualcuno di voi ha ancora dei dubbi sulla sua vocazione.
Pregate. Dite a Gesù: "Aprimi gli occhi, fammi capire. Apri il mio cuore, fammi sentire". E poi amate. Dio non parla nel rumore, nel sussurro, nel vuoto. Dio parla nell'amore.
Se intendete veramente seguire la sua volontà, diventerete operai di Gesù, in qualunque vocazione egli vi chiamerà.
E non abbiate paura. La paura va cacciata... Vi assicuro che per tutto ciò che succede nella vita, si ha una grazia che si avverte. E vi farete santi lì dove Dio vi vuole.

Il mondo ha bisogno di un'invasione d'amore e questo dipende da ognuno. Se l'uomo vedesse come Dio vede gli uomini, avrebbe un senso di sorpresa. Perché anche i migliori, quelli che si sono elevati con l'arte o con la scienza al di sopra del comune, hanno sviluppato una parte dello spirito lasciando il resto atrofizzato. Solo l'amore in un'anima, solo Dio in un'anima può dilatare in essa lo splendore con equilibrio di parti. Un'anima che ama è un piccolo sole nel mondo, che tramanda Dio.
Siate di quelle anime! Sarà questa anche la strada per diventare, a Dio piacendo, artisti di valore. La vostra responsabilità è grande!

Che la Madre del bell'amore vi abbracci tutti, ad uno ad uno.
Con affetto,

Chiara


 

10 settembre 2004

Saluto improvizzato di Chiara
Trascrizione

Io non lo sapevo che c’eravate. E allora se avessi saputo avrei preparato qualcosa di meglio… Ma io voglio dirvi una cosa, carissimi artisti o futuri artisti.

Una delle Inondazioni che noi abbiamo, come voi sapete, è quella dell’Arte. E lì è la Sapienza di Dio che si incontra con questa espressione esterna fatta in tante maniere, insomma: in musica, in pittura, ecc. ecc. Per me l’Arte è un problema e adesso vi dico perché. Perché quando vado a vedere qualche mostra - per esempio in Svizzera danno delle belle mostre di quadri bellissimi - io mi rendo conto che c’è in queste opere, come anche in tante altre volte, qualche cosa che supera la possibilità di una persona umana, e sono Opere d’Arte che durano sempre per questo di più, ecco, e mi domando: “Da dove viene questo di più?” Secondo me non può mancare qui un’ispirazione di Dio, un intervento di Dio sulla creatura stessa che fa qualche cosa che va al di là di sé e che dura in eterno perché non si spegne mai finché c’è l’Opera d’Arte, così.

Allora mi sembra, veramente, che quello che ho detto ancora nel passato, che i più vicini ai santi sono gli artisti, anche inconsciamente, perché i santi si lasciano portare nella vita soltanto dall’ispirazione dello Spirito Santo, non è che fanno per ispirazione umana (non sono umani semplicemente) ma tutto quello che fanno è Dio che li spinge a fare. E chi c’è, poi, che fa delle cose di questo genere? L’artista, il vero artista.

Voi potrete analizzare dentro di voi se quello che voi fate in musica, non so in altre cose, è veramente tale che durerà anche dopo la vostra morte, potrebbe continuare a durare, se si conservasse, per sempre.

Di qua, secondo me, un dovere da parte degli artisti, la riconoscenza. La riconoscenza a Dio di quello che sta facendo attraverso di voi, senza magari che voi lo sappiate, senza magari che voi lo conosciate Dio, senza che magari voi non crediate in Lui. Ma qui c’è qualcosa di superiore, è inutile dirlo, c’è qualcosa di superiore, che meraviglia, che fa pensare, che fa essere grati a Dio per questo che sta succedendo, capite come?

Questa sola idea volevo dirvi.

E allora mettersi a posto prima di tutto con Lui e lasciar che siate voi gli strumenti suoi per parlare di eternità al mondo, perché come sappiamo la vita non è tutta qua, c’è anche l’altra vita, c’è l’eternità che noi non sappiamo com’è, ma sarà stupenda. Io so che lì ci saranno danze, poesie, musiche ecc., di là. Ma chi predica eternità? Certo il sacerdote sull’altare può dire i Nuovissimi: Paradiso, Inferno, ecc. e ci crede chi ci crede. Al tempo presente pochi ci credono, ma perché sapete com’è la situazione religiosa anche del mondo è molto indietro in tante parti.

Beh, voi dovreste essere quelli che dicono al mondo: “Sì, dopo questa vita ce n’è un’altra che non è breve come questa, che non termina, che è eterna”.

Ecco io vi faccio tutti gli auguri che arriviate a questo, con tutta la gioia che abbiamo per le vostre espressioni artistiche, perché ormai nel Movimento… non si concepisce più niente nel Movimento se non è mescolato con l’Arte.

Sarà perché il nostro Movimento è particolarmente simpatizzante di Maria che è la “tutta bella”, “tota pulchra”, la “tutta bella” non solo qua…ma sto leggendo tutte le relazioni che vengono da tutto il mondo. Dovunque le nostre manifestazioni sono intercalate sempre da qualcosa di artistico.

Anche dopo domani avremo un importantissimo incontro a Roma della Interdipendenza. Inutile spiegarvi, sono cose molto complicate, ma comunque a livello massimo della politica e sarà intercalata da danze, ecc. E chi la organizza per primo ha la sua signora che è una danzatrice, poi ci sono musiche e canti… e siccome vogliono che siano rappresentate tutte le correnti… musulmani, ma anche gli ebrei; ci sarà un’ebrea che canta, ci sarà una musulmana che si esprime… Per dire che ormai è diventato patrimonio… Non possiamo più presentarci al mondo se non abbiamo questa scorta di Arte che solleva. Naturalmente per arrivare a quello che ho detto prima le cose devono essere molto su.

Io vi auguro di essere strumenti di Dio in questo senso; di riportare Dio attraverso l’Arte, perché Lui è il Bello, il Buono, il Vero, ma è anche il Bello. Capite?

Ripeto, se sapevo che c’eravate: vi facevo un discorsone, ma siccome non lo sapevo…Ecco tutto qui il mio discorso. Ciao, ciao!